Ieri, a Roma, alla testa del corteo pro Gaza (e pro Hamas), campeggiava uno striscione vergognoso: 7 ottobre resistenza palestinese. Il 7 ottobre, lo ricordiamo a tutti i compagni antisemiti, 1200 civili innocenti sono morti. Se la chiamate “resistenza palestinese” non fate un favore a nessuno: né ai Palestinesi, né alla Resistenza, quella originale e made in Italy, né alla vostra intelligenza. Fate però un grande favore alla verità, perché qualcuno lo dice dall’8 ottobre 2023: l’estrema sinistra è solo la portavoce italiana degli interessi di Hamas.
E il corteo di ieri lo ha dimostrato senza possibilità di errore. Intanto perché, il giorno dopo la resa di Hamas (la chiamano negoziato, ma è una resa), quel corteo non serviva assolutamente a nulla. Israele ha sospeso le operazioni militari, gli ostaggi verranno riconsegnati, Hamas verrà sciolto. Qualsiasi cosa gli orfani di Greta sognino e chiedano. Quindi l’unica ragione concreta per scendere in piazza è dare sostegno ai terroristi che vogliono sabotare l’intesa. Come dimostrato dalle bandiere di Hetzbollah e Hamas sventolate nel corteo.
E poi confermato da una serie di atti stupidi, inutili e odiosi: le pietre d’inciampo coperte da sticker pro Pal o la statua di San Giovanni Paolo II imbrattata dalla scritta “fascista di m****”.
Prove, se mai ve ne fosse bisogno, che come le angurie che mostrano ossessivamente, possono essere pure verde Palestina fuori, ma sono rossi dentro. “Ma sono una minoranza” dirà qualcuno. Anche i nazisti davvero convinti erano una minoranza. Anche i bolscevichi. La storia non le fanno le maggioranze. Le fanno le minoranze senza controllo. E in quelle piazze non c’è alcun controllo. Il PD ha abdicato a quel ruolo, facendosi ormai portare in giro da frange estremiste che dettano il percorso politico al maggior partito della sinistra.
Emblematica è quella scena difficilmente descrivibile del sindaco di Reggio Emilia sul palco con Francesca Albanese. Una la cui circolazione a piede libero andrebbe opposta a chiunque lamenti cali di democrazia in questo paese. Orbene, il sindaco di Reggio si augura che gli ostaggi israeliani vengano liberati. Partono bordate di fischi. La Albanese interviene perdonando il sindaco, ma invitandolo a non dire più certe cose. Questa è la situazione attuale. Una persona su cui non mi esprimo per evitare querele che processa, condanna e rimette la pena a un politico legittimamente eletto che si auspicava il ritorno a casa di innocenti usati come merce di scambio.
Imponendogli di non augurarselo mai più.
Ecco, oggi o forse domani gli ostaggi torneranno a casa. Anche tre quarti dei flottiglianti. Pure il 100% dei manifestanti, nonostante il decreto Sicurezza. Quello che non rientrerà, quello che resterà a macchiare strade e piazze è un antisemitismo politicamente corretto e protetto. Un antisemitismo che, se non verrà curato ed estirpato, porterà inevitabilmente ad atti violenti. Lo ripeto per l’ennesima volta: la sinistra non anticorpi contro questo male. Dovrebbe avere, però, almeno la dignità di ammettere di avere un problema. E cominciare a eliminare dal proprio album di famiglia le foto più ingombranti.
