Aggressione

Aggressione a Greco: ennesimo segnale di degrado e fallimento dell’integrazione

Un nuovo episodio di violenza e inciviltà si è verificato ieri mattina a Greco, nei pressi della chiesa parrocchiale. Secondo quanto riportato da Nicolas Vaccaro, che ha diffuso il video sui social, una cittadina — Martina Visioli — ha subito una aggressione verbale da un uomo dopo averlo rimproverato per aver usato il muro della chiesa come bagno pubblico.

Un gesto di semplice civiltà si è trasformato in un momento di tensione e paura, davanti ai passanti e ai residenti, in una zona che da tempo denuncia problemi di degrado, bivacchi e insicurezza.

L’episodio non è un caso isolato: racconta il fallimento di un modello di integrazione che non integra, di una città che accoglie ma poi abbandona. Quartieri come Greco, via Padova, Corvetto o Stadera sono ormai laboratori di convivenza forzata, dove il rispetto delle regole non è garantito e dove a farne le spese sono sempre i cittadini che chiedono decoro e sicurezza.
 Chi vive in queste zone lo sa: la sensazione di impunità è quotidiana. Chi denuncia o interviene, come in questo caso, viene spesso aggredito o intimidito. E nel frattempo, le istituzioni tacciono o minimizzano, preferendo parlare di “percezione di insicurezza” piuttosto che affrontare un problema reale.

Milano non può permettersi di voltarsi dall’altra parte. La sicurezza urbana non è solo una questione di polizia, ma di politiche sociali e culturali che abbiano il coraggio di dire che l’integrazione funziona solo quando è reciproca — quando chi arriva rispetta le regole, e chi governa tutela chi le rispetta.

Nicolas Vaccaro, che ha avuto il senso civico di segnalare l’episodio, va un sincero ringraziamento. La città ha bisogno di cittadini che non si rassegnano, e di amministratori che li ascoltino.
Perché la Milano di oggi non può più nascondere dietro la retorica dell’accoglienza una realtà che chiede solo una cosa: rispetto.

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